forme aperte e segni che raccontano

luca rendina

Nell’atelier di Vania nascono opere dove il gesto veloce e ampio e mai chiuso racconta di una sintesi mai tesa al ripensamento. Sono visioni potenti di corpi, di mani che affiorano dall’ombra. In un continuo gioco degli opposti l’arte “Nomade” di Vania gioca con la memoria e la tradizione del fare. Il pensiero di Vania accarezza le montagne di Livigno, dialoga con un mondo fatto di gente che sa cosa vuol dire la fatica, si interroga sull’habitat circostante e propone un lavoro che parla a tutti. “Dipingere è un modo di essere”, affermava Jackson Pollock negli anni cinquanta a proposito della sua action painting, e anche per Vania l’arte non è solo azione, ragione e libertà, è un modo di interpretare se stessi, e un modo di agire per costruire la poeticità del suo lavoro interiore.I propri sentimenti possono essere comunicati con diversi modi di espressione ma l’arte è senza dubbio la più accreditata tra le possibilità di raccontare se stessi. Le opere invitano a ritenerci soddisfatti delle “piccole cose”, perché, a ben guardare, in tutte vi è una nota di gioia e di positività ed è un invito a ripercorrere delle strade conosciute, ma procedendo per un cammino quasi alla rovescia partendo dai corpi, dagli oggetti, dagli ambienti per arrivare alle loro anime.

“Nella mia produzione artistica attuale” dice Vania “vedo quale unica possibilità quella di ridurre al minimo lo stile, il materiale e il supporto su cui lavoro.” “A questa conclusione sono arrivata dopo aver sperimentato tante tecniche e aver strapazzato, accartocciato, bagnato ogni genere di carta, tela, legno, cemento per poter conoscere a fondo tutte le possibilità del materiale scelto.” Nelle sue opere ci sono le forme e i segni, le scritture-segno. La parte informale della sua arte si sprigiona dalle sue sculture più corpose, domina il fondo dei suoi quadri che sono la forza dominante del suo lavoro e le parole non sono ornamenti, e sono dettate dal profondo, necessarie a coprire il silenzio e il vuoto.

Una delle caratteristiche dell’intero lavoro dell’artista, è la concessione alle forme aperte, sollevate nello spazio, dove qualcosa o qualcuno va e viene dall’aria alla terra, all’acqua. Un ultimo aspetto del lavoro di Vania è la natura che entra nel processo creativo dal momento in cui, passeggiando nel bosco o nei sentieri di montagna, raccoglie legni che potrebbero servire per le sue opere. Le sue opere in legno sembrano prolungare la creatività naturale perché la natura non prevede sprechi ma anzi trasforma e mantiene.